Giorni Decisivi per L’UE su Unione Bancaria, Grecia e Brevetto Unico e Domani la Consegna del Nobel all’Europa

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December 10, 2012 by Italians in Chicago

EUparlamentdi Federica Gramegna –

Bruxellese – Nonostante l’atmosfera natalizia e la consegna del Premio Nobel alle porte, in Europa  c’è poco da brindare.

Prima la fumata nera sul bilancio Ue, su cui Falchi e Colombe torneranno a confrontarsi, probabilmente con scarsi risultati, all’inizio del 2013. Poi, solo qualche giorno fa, l’impasse sulla supervigilanza bancaria, a guida Bce, che non ha permesso alle capitali europee di raggiungere un accordo.

E ora, a mettere a rischio i già fragili equilibri europei, anche la crisi di governo in Italia, di cui si attende domani il verdetto  dei mercati finanziari.

In mezzo, uno spettro ormai noto alla cronaca istituzionale del Vecchio Continente, ovvero la Grecia con il suo debito pubblico da ridurre di circa €20 miliardi.

Euroappuntamenti–  La settimana che  sta per iniziare, che di certo resterà alla Storia per  la consegna, ad Oslo, del Nobel per la pace all’Ue, sarà decisiva anche su altri fronti. Da mercoledì a venerdì, i leader europei saranno riuniti nel Palazzo Justus Lipsius del Consiglio dell’Ue, a Bruxelles, per un Ecofin dedicato all’unione bancaria, poi per un Eurogruppo sulla Grecia e un Consiglio europeo. Nel frattempo, da domani fino a giovedì,  l’Europarlamento sarà riunito in sessione plenaria a Strasburgo.

Nodi da sciogliere sulla supervigilanza bancaria– Mercoledì, i ministri dell’economia e delle finanze dei ventisette si riuniranno in un Ecofin straordinario, per trovare un accordo sulla supervisione degli istituti di credito europei da parte della Bce, che rappresenta il primo passo verso l’unione bancaria a cui aspira l’Europa, ma  su cui, la scorsa settimana, gli Stati membri non sono riusciti a trovare un’intesa.

Il nodo da sciogliere è il ruolo da affidare alla Banca centrale europea che, teoricamente, dovrebbe vigilare su tutte le banche della zona euro. Ma la Germania si è messa di traverso, in quanto vuole lasciare agli Stati, e non a Francoforte, l’ultima parola sul Consiglio e soprattutto non vuole che ad essere coinvolte siano tutte le banche, ma solo quelle più grandi.

L’Italia, invece, è tra i Paesi che premono affinché la Bce si faccia garante, in tempi brevi, di un unico sistema di regole.

Tra i temi più spinosi, poi, il potere da attribuire ai Paesi fuori dall’Eurozona, che vorrebbero avere voce in capitolo alla pari di quelli dell’area euro.

Infine, ancora da stabilire, sono i vari passaggi che porteranno alla piena operatività del meccanismo di supervisione.

Aiuti alla Grecia– Altrettanto di responsabilità sarà la prova che giovedì dovrà affrontare l’Eurogruppo, l’ennesimo chiamato a decidere sullo sblocco della seconda tranche di aiuti alla Grecia.

Bruxelles dovrà valutare i risultati del “buyback”, ossia l’operazione di riacquisto del debito greco, richiesta ad Atene dallo stesso Eurogruppo e dal Fondo monetario internazionale per poter concedere altri aiuti.

Al momento, stando a quanto pubblicato dalla stampa greca, l’operazione avrebbe avuto un enorme successo.

Secondo il quotidiano economico Kerdos, “la partecipazione delle banche greche è stata totale” e l’offerta di investitori stranieri e greci avrebbe già superato i €30 miliardi. Ma l’annuncio ufficiale sui risultati, da parte di Atene, è atteso per domani.

Plenaria PE, brevetto unico– Nel frattempo, sempre domani, inizia l’ultima seduta plenaria dell’anno del Parlamento europeo a Strasburgo.

Sotto i riflettori, in particolare, è il voto sul brevetto unico comunitario su cui l’Eurocamera si esprimerà martedì, dopo l’ok del Consiglio Competitività riunito lunedì a Bruxelles.

Martedì, però, arriveranno anche le conclusioni dell’avvocato generale della Corte di giustizia Ue sul ricorso presentato da  Italia e Spagna contro la decisione del Consiglio di procedere sul brevetto unico attraverso la cooperazione rafforzata, che vede 25 paesi d’accordo su 27, ovvero tutti, escluse Roma e Madrid.

L’Italia e la Spagna, infatti, sono contrarie al regime del trilinguismo, che obbliga la traduzione dei brevetti solo in tre lingue, francese tedesco e inglese, svantaggiando, così, gli altri Stati membri.

Quello che ci aspetta dall’Europa, dunque, questa settimana, è un atto di responsabilità, in particolare sulla Grecia e sulla supervigilanza bancaria. Un passo avanti che metta fine ai continui rinvii, a cui ci ha abituati finora, e le permetta di recuperare credibilità tra i suoi cittadini.

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